«Claire de lune?», chiesi, sorpresa. «Conosci Debussy?». Anche lui sembrava sorpreso.
«Non bene», precisai. «Mia madre ascolta sempre un sacco di musica classica in casa, io riconosco solo i miei preferiti».
«È anche uno dei miei preferiti». Guardava fuori, nella pioggia, perso nei suoi pensieri. Ascoltavo la musica, rilassandomi contro il sedile di pelle grigio chiaro. Era impossibile non lasciarsi trasportare da quella melodia familiare e rassicurante. Fuori dal finestrino, la pioggia trasformava il panorama in una serie di macchie verdi e nere. Mi resi conto che stavamo andando molto veloci; eppure, l'auto procedeva con tale sicurezza e stabilità che non ne percepivo il movimento. Solo le luci della città svelavano l'inganno. «Com'è tua madre?», chiese lui, di punto in bianco. Sollevai lo sguardo e vidi che mi stava studiando con curiosità.
«Mi somiglia molto, ma è più carina», risposi. Mi guardò, incuriosito. «Io ho troppo in comune con Charlie. Lei è più estroversa di me, e più coraggiosa. Ed è una persona irresponsabile e piuttosto eccentrica, nonché cuoca imprevedibile. È la mia migliore amica».
Twilight