Alice se n'è andata?». La mia voce era piatta, incredula.
«Voleva salutarti anche lei, ma l'ho convinta che un taglio netto sarebbe stato per te meno doloroso».
Ero sottosopra, non riuscivo a concentrarmi. Le sue parole giravano co-me un tornado nella mia testa, e mi parve di sentire il medico, all'ospedale di Phoenix, la primavera precedente, mentre mi mostrava le radiografie. Vedi, è una frattura netta, diceva indicando con il dito il mio osso spezzato. Meglio così. Guarirà più velocemente.
Cercai di controllare il respiro. Dovevo farcela, trovare una via d'uscita a quell'incubo.
«Addio, Bella», disse con la solita voce tranquilla e pacifica.
«Aspetta!». Il grido restò soffocato in gola mentre volevo abbracciarlo, convincere le mie gambe insensibili ad andargli incontro.
New Moon
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