Tra tutte le voci ne spiccò una, perché era più lieve e chiara.
«Ancora cinque minuti», diceva, chiunque fosse a parlare. Ma ero certa che si trattasse di una ragazza. «E Bella riaprirà gli occhi fra trentasette secondi. Sono sicura che è già in grado di sentirci».
Cercai di dare un senso alle sue parole. Stavano costringendo qualcun altro, oltre me, a tener chiusi gli occhi? Oppure credeva che mi chiamassi Bella? Non avevo detto il mio nome a nessuno. Di nuovo mi sforzai di percepire l'odore di qualcosa.
Altri mormorii. Una voce sembrava staccarsi dalle altre, ma non destava in me alcun ricordo. Non riuscivo a distinguere bene, con le mani di Jasper che mi serravano salde le orecchie.
«Tre minuti», disse la voce squillante e limpida.
Jasper mi liberò dalla stretta e si fece da parte.
«Meglio che tu apra gli occhi, adesso», mi disse, a pochi passi di distanza. Il suo tono di voce mi spaventò. Mi guardai attorno velocemente, in cerca del pericolo che sottintendeva.
La breve seconda vita di Bree Tanner
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