Jacob era vicino. Jacob aveva sentito ogni nostra parola. Jacob stava sof-frendo.
L'ululato soffocò fino a diventare un curioso mugolio gorgogliante, poi tornò il silenzio.
Non udii il rumore della sua fuga silenziosa, ma la avvertii. Notai l'as-senza che prima, a torto, avevo dato per scontata, lo spazio vuoto che si la-sciava alle spalle.
«Perché la tua stufetta ha passato il segno», rispose Edward imperturba-bile. «Tregua finita», aggiunse, in tono così basso che non riuscii a capire se le parole fossero davvero quelle.
«Jacob ci ascoltava», sussurrai. Non era una domanda.
«Sì».
«Lo sapevi».
«Sì».
Guardai nel vuoto, senza vedere nulla.
«Non ho mai promesso di combattere senza barare», precisò calmo. «E lui merita di sapere».
Eclipse
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