Di una cosa, tra tutte, ero sicura: l'Edward oscuro del sogno era un riflesso della mia paura per ciò che aveva detto Jacob, non di Edward stesso. E malgrado questo, il mio urlo di terrore all'attacco del licantropo non era per paura del lupo. Temevo che l'animale potesse fare del male a lui: nonostante mi chiamasse a sé con quei denti affilati, io temevo per lui.
E sapevo che la risposta era in quel particolare. Forse non potevo neanche permettermi di scegliere. Ci ero già troppo dentro. Ora che sapevo - se sapevo - del mio segreto pauroso non potevo fare niente. Perché quando pensavo a Edward, alla sua voce, al suo sguardo ipnotico, al magnetismo della sua personalità, non desideravo altro che trovarmi accanto a lui. Anche se... ma non riuscivo a pensarci. Non lì, sola nella foresta che si faceva sempre più scura. Non mentre la pioggia sotto la volta degli alberi ne confondeva i contorni nella penombra e percuoteva il terreno con un rumore che pareva di passi umani. Sentii un brivido, e mi alzai di scatto dal nascondiglio, preoccupata che l'acqua potesse cancellare il sentiero.
Twilight
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