«Perché non volevi andarci?».
«Starti lontano... mi rende... ansioso». Il suo sguardo era dolce ma intenso, e mi sciolse. «Non scherzavo, quando ti ho chiesto di badare a non cadere nell'oceano o a non farti investire, giovedì. Per tutto il fine settimana sono rimasto in pensiero. E dopo stasera, mi sorprende che tu sia sopravvissuta al weekend senza farti un graffio». Scosse il capo e poi parve ricordarsi di qualcosa: «Be', non proprio».
«Cosa?».
«Le tue mani». Notai i graffi quasi invisibili sui miei polsi. Non perdeva un particolare.
«Sono caduta», sospirai.
«Lo immaginavo». Le labbra si incurvarono in un sorriso. «È anche vero che, per i tuoi standard, avrebbe potuto andare peggio, ed è proprio questo
che mi ha tormentato, mentre ero lontano da te. Sono stati tre giorni molto lunghi. Ho rischiato di far saltare i nervi a Emmett». Mi rivolse un sorriso dolente.
«Tre giorni? Non siete tornati oggi?».
«No, siamo a casa da domenica».
Twilight
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