Mi restituì una custodia senza scritte, che conteneva un compact disc argentato.
«Cos'è?», chiesi perplessa.
Non rispose; prese il CD e mi girò attorno per inserirlo nel lettore sul comodino. Premette PLAY e restammo in attesa, muti. Poi iniziò la musica.
Ascoltavo senza parole, ammaliata. Era in attesa della mia reazione, lo sapevo, ma non riuscivo ad aprire bocca. Avevo le lacrime agli occhi e tentai di ricacciarle indietro prima che iniziassero a scendere.
«Ti fa male il braccio?», domandò, ansioso.
«No, non è il braccio. È bellissimo, Edward. Non avresti potuto rega-larmi niente di più prezioso. Non posso crederci». Restai in silenzio ad ascoltare. Era la sua musica, le sue composizioni. La prima traccia del CD era la mia ninna nanna.
New Moon
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