«Char... papà, io di auto non so niente. Se, si rompesse non saprei dove mettere le mani, e non potrei permettermi un meccanico...».
«Sul serio, Bella, quell'aggeggio va alla grande. Mezzi così robusti non li fabbricano più».
L'aggeggio, pensai tra me e me... Se non altro come soprannome poteva andare.
«Per "prezzo basso" cosa intendi?». In fin dei conti, sui soldi non potevo scendere a compromessi.
«Be', cara, più o meno te l'ho già comprato. Come regalo di benvenuto». Charlie mi guardò di sottecchi, con aria speranzosa.
Evviva. Gratis.
«Non ce n'era bisogno, papà. Mi sarei comprata una macchina con i miei soldi».
«Non m'interessa. Voglio che qui tu sia felice». Quando pronunciò queste parole aveva gli occhi fissi sulla strada. Charlie non era mai a suo agio nell'esprimere i propri sentimenti ad alta voce. Quel tratto l'ho ereditato da lui. Perciò anch'io guardavo dritto di fronte a me, quando gli risposi.
Twilight
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